Quando muore un proprio caro, oltre al dolore e al disorientamento, si presentano all’appello una serie di problemi e potresti trovarti travolto dai dubbi.
c, specialmente in caso di eredità, è fondamentale. Portiamo come esempio una situazione comune.
Il soggetto deceduto ha ricevuto pochi anni prima della morte un finanziamento piuttosto consistente per la propria azienda.
Al momento della scomparsa chi eredita il restante pagamento del finanziamento?
Se ti riconosci in questa questione ti forniamo i chiarimenti necessari per affrontarla perché è indispensabile conoscere le normative legate al diritto di successione.
Chi eredita i debiti?
I debiti di una persona deceduta, proprio come accade per i suoi beni, vengono trasferiti agli eredi, in proporzione alla quota di eredità di ciascuno di loro.
Questo significa che se hai un fratello e al momento della morte di tuo padre tua madre è ancora in vita il patrimonio attivo, così come quello passivo del defunto, verrà suddiviso tra voi tre. Il discorso è valido indipendentemente dal fatto che ci sia o meno un testamento.
Il Codice Civile, quindi, detta le norme che regolano la divisione dell’eredità fra i parenti più prossimi. Tuttavia, se sospetti di poter ereditare dei debiti tieni presente che rinunciando all’eredità ti liberi da questo peso. Solo chi accetta l’eredità, infatti, è riconosciuto erede dalla legge.
Suddivisione della responsabilità fra gli eredi
Il pagamento del finanziamento, così come l’eredità attiva, viene trasferito esclusivamente agli eredi che accettano l’eredità. Se gli eredi sono tre e l’eredità viene accettata ognuno di loro dovrà accollarsi un terzo del debito.
La responsabilità fra gli eredi non è solidale, ma disgiunta. Se, per esempio, tu paghi la tua parte di debito mentre tua mamma e tuo fratello non lo fanno non rischi nulla perché il creditore non può agire contro di te.
Ogni erede, quindi, è svincolato dalle decisioni degli altri e può mettersi al sicuro versando la propria quota.
Accettare o no l’eredità
Il pagamento del finanziamento, come ti ho detto, non si eredita automaticamente alla morte del debitore. Perché questo avvenga devi accettare l’eredità.
Puoi fare questo atto in forma espressa davanti al cancelliere del tribunale o a un notaio oppure in forma tacita vendendo i beni del defunto o utilizzando il suo denaro. Se, al contrario, rinunci all’eredità ti liberi dalla responsabilità di restituire alla banca o alla finanziaria il finanziamento residuo.
Nel tempo che intercorre tra l’accettazione o il rifiuto dell’eredità il creditore non può pretendere alcun pagamento da te o dagli altri eredi proprio perché, per il momento, la legge non li riconosce ancora come tali.
Per decidere se accettare o rinunciare all’eredità hai dieci anni di tempo. Tuttavia, se sei già in possesso dei beni del defunto perché, per esempio, convivevi con lui, il tempo a tua disposizione è di tre mesi e hai l’obbligo di comunicare l’accettazione o il rifiuto dell’eredità entro quaranta giorni.
Prima di accettare l’eredità puoi cautelarti chiedendo all’istituto bancario un estratto conto per visionare l’entità del debito residuo e confrontarla con la situazione patrimoniale della persona deceduta.
Se sei indeciso sul da farsi puoi optare per la soluzione intermedia e accettare l’eredità con il beneficio del dubbio. In questo caso la legge prevede che gli eredi paghino i debiti ereditati in ugual misura a quelli ricevuti.
Quindi non rischiano perdite. Il debitore, di conseguenza, può far conto solo sui beni che hai ereditato e non sul tuo patrimonio personale.
Il finanziamento va in prescrizione?
Prima di saldare il debito verifica che il finanziamento scoperto non sia andato in prescrizione.
Se così fosse il creditore non può chiedere nulla e saresti libero da ogni obbligo. Il finanziamento cade in prescrizione dopo dieci anni a partire dalla scadenza dell’ultima rata. Verifica anche che nel tempo intermedio non sia stato inviato e ricevuto un sollecito di pagamento.
Per essere valido il sollecito deve essere stato inviato alla persona deceduta prima della sua morte oppure agli eredi successivamente alla morte del debitore. La notifica, in questo caso, ha validità solo se inviata all’ultima residenza del deceduto e se è indirizzata in forma impersonale a tutti gli eredi e non al defunto.
Non sei comunque tenuto a pagare eventuali sanzioni amministrative, come multe o irregolarità tributarie.

ALBERTO ANGELIA
Sono uno scrittore specializzato nel settore assicurazioni e prestiti e vivo a Roma con la mia famiglia.
Torna alla homepage di Assicurazionieprestiti.com