Ipotizziamo che tu abbia una cessione del quinto. Se, però, dovessi subire un pignoramento, cosa dovresti fare?
La cessione del quinto
Vediamo nello specifico in cosa consiste la cessione del quinto.
Questo tipo di finanziamento è garantito dal tuo stipendio o dalla pensione, e consiste nel ricevere una certa quota di denaro avendo però trattenuta una rata fino a 1/5 dello stipendio o della pensione stessa.
Proprio dal valore trattenuto, ovvero un quinto, deriva il nome “cessione del quinto”.
Questo tipo di credito è “non finalizzato” perché non devi obbligatoriamente specificare come utilizzerai il finanziamento.
Ciononostante, hai l’obbligo di sottoscrivere un’assicurazione per garantire che la quota venga rimborsata anche in caso di perdita di impiego o di decesso.
Licenziamento e cessione del quinto
Se dovessi essere licenziato o dovessi licenziarti di tua spontanea volontà, ecco cosa accadrebbe: il tuo datore di lavoro verserà il Trattamento di Fine Rapporto (TFR). La quota versata del TFR sarà calcolata in riferimento sia al pignoramento che alla cessione del quinto.
Se non dovesse essere sufficiente a coprire la situazione debitoria, dovrai comunicare i recapiti del tuo nuovo lavoro per ripristinare la situazione di trattenute. Questo avverrà sia in base alla quota mancante che devi finire di pagare che, ovviamente, in relazione al tuo nuovo stipendio.
Nota bene, il debito residuo deve essere versato all’assicurazione e non più alla finanziaria originaria.
Cos’è il pignoramento
Il pignoramento è l’atto di espropriazione forzata di beni di tua appartenenza nel caso in cui non dovessi riuscire a pagare i debiti.
Tra i beni rientrano anche lo stipendio o la pensione, che dunque possono essere pignorati, così come nel caso di mensilità extra come ad esempio la tredicesima.
Pignoramento dopo la cessione del quinto
Pignoramento e cessione del quinto possono e devono coesistere nel caso di insolvenze debitorie.
In questo caso, però, vi è da considerare che il pignoramento può arrivare massimo fino alla metà dello stipendio, tenendo conto della quota ceduta, che dunque verrà sottratta dalla quota prelevata.
Pignoramento in atto con richiesta di cessione del quinto
Consideriamo adesso se tu dovessi avere un pignoramento in atto. Necessiti comunque di dover richiedere il finanziamento mediante cessione del quinto.
Vediamo cosa comporta questa situazione: la quota cedibile, in questo caso, viene calcolata come la differenza tra i due quinti dello stipendio, tenendo conto della quota pignorata.
E se il creditore fosse l’agenzia della riscossione?
Devi sapere che esiste anche l’eventualità nella quale il soggetto procedente al pignoramento sia proprio l’Agenzia della Riscossione, dunque l’Agenzia delle Entrate. L’agenzia è sottoposta alla normativa così come qualsiasi creditore, però, ha anche alcune concessioni.
Infatti, in passato, non era tenuta a notificare l’atto di pignoramento, e dunque contattando il debitore.
Ma vi era però il rischio che quest’ultimo continuasse a pagare pur avendo il credito scaduto o saldato.
Per tali motivi è intervenuto l’ABF, l’Arbitro Bancario Finanziario, per risolvere la controversia. L’ABF, infatti, ha sottolineato gli obblighi della banca verso i clienti quanto a trasparenza, diligenza ed informazione, ripristinando quindi condizioni migliori di comunicazione tra creditore e debitore.
Se il creditore fosse una finanziaria?
Nel momento in cui il creditore dovesse essere una finanziaria, devi sapere che può essere pignorata una quota sino alla metà dello stipendio, tenendo conto della quota cedibile.
Ma tale valore può essere applicato nel momento in cui sia garantito uno stipendio o una pensione del debitore pari all’assegno sociale al quale bisogna aggiungere il 50% e gli eventuali assegni familiari.
Attenzione: gli assegni familiari non possono essere pignorati.
Dati tecnici sul pignoramento:
• per le buste paga fino ai 2500€ la quota prelevabile è di 1/10;
• per le buste paga da 2500€ a 5000€ si applica la quota di 1/7;
• per buste paga superiori ai 5000€ si applica un pignoramento di 1/5.
Nota bene, però, che esistono parametri precisi per determinare la quota da prelevare. La soglia minima di sussistenza rappresenta il reddito minimo necessario per le spese quotidiane, al netto di finanziamenti.
Viene calcolata in base al numero dei componenti del nucleo familiare d’appartenenza e alla zona di residenza.
La quota cedibile è il limite di sussistenza al quale viene sottratto lo stipendio percepito. Bisogna escludere da quest’ultimo tutti gli assegni famigliari, come detto in precedenza.
Come ottenere la cessione del quinto avendo un pignoramento in corso
Vediamo com’è possibile richiedere il finanziamento mediante cessione del quinto pur avendo in atto un pignoramento. Esistono due modi.
Il primo modo è quello della coesistenza tra il pignoramento e la cessione del quinto. Si attua aggiungendo un’altra trattenuta, che può essere fino al 20%, per ottenere la cessione del quinto, congiuntamente al pignoramento.
L’altro modo è quello, invece, di estinguere: in questo modo, il pignoramento viene concluso utilizzando una parte del finanziamento dovuto alla cessione del quinto.
Questa ipotesi è preferibile a quella del dover sommare tra loro diverse trattenute, tra le quali quella del pignoramento e quella della cessione del quinto.
In conclusione: è bene informarsi per poter fare le scelte più giuste in relazione alle nostre necessità e prospettive future.

ALBERTO ANGELIA
Sono uno scrittore specializzato nel settore assicurazioni e prestiti e vivo a Roma con la mia famiglia.
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